Paolo Benvegnù: Noi siamo la sinistra radicale, siamo alternativi sia al centrodestra a trazione leghista che al centrosinistra a trazione Pd.
La lista “Solidarietà Ambiente Lavoro” (SAL), promossa dal Partito della Rifondazione Comunista, dal Partito Comunista Italiano, e partecipata da esponenti del mondo del lavoro, delle lotte sociali e ambientali, del mondo della cultura, sarà presente alle elezioni regionali del Veneto.
Avanziamo una proposta di netta alternativa ai blocchi di centrodestra e di centrosinistra che, apparentemente contrapposti, in realtà convergono su questioni fondamentali.
Questo vale per le grandi opere, come per le olimpiadi invernali di Cortina e l’autonomia differenziata, vero e proprio disegno di scasso delle basi fondamentali della nostra Costituzione, cavalli di battaglia di Luca Zaia, così come per la comune adesione alla ideologia liberista della centralità del mercato e dell’impresa.
Il nostro programma è il rovesciamento delle politiche fatte negli ultimi 25 anni nel Veneto e che lo hanno portato ai record nazionali ed europei nel consumo di suolo, negli inquinamenti delle acque e della terra, delle malattie correlate, e ad avere un’alta percentuale della popolazione sotto o appena sopra la soglia di povertà relativa. E’ il 20%: quota destinata ad una crescita esponenziale.
Questo rovesciamento era necessario prima ed è ancora più necessario ora. Le basi su cui si è retta larga parte dell’economia e della società nel Veneto sono state travolte da questa crisi: basti pensare al turismo e a parte delle esportazioni. Il modello fondato sui bassi salari, sullo sfruttamento intensivo del lavoro e dell’ambiente prima del Covid era insostenibile; oggi è improponibile!
È per questo che diciamo che bisogna ripartire da un forte intervento pubblico che abbia al centro la Solidarietà, l’Ambiente, il Lavoro.
Il primo obiettivo deve essere quello di garantire a tutte/I il diritto ad un reddito che permetta di vivere dignitosamente, a tutte/i un lavoro garantito, sicuro e giustamente retribuito, il diritto alla casa, alla salute, all’istruzione.
Gli investimenti previsti per le grandi opere, il flusso di denaro consistente e privo di condizioni per le aziende, devono essere invece indirizzati ad un disegno di risanamento e cura del territorio, al recupero del patrimonio pubblico per finalità sociali, agli investimenti nelle infrastrutture del trasporto pubblico, alla riconversione ecologica delle produzioni, alla riduzione degli orari di lavoro a parità di salario.
Forti investimenti vanno destinati alla sanità, all’istruzione e alla cultura, al sociale, per garantire anche per questa via la possibilità di un impiego a tante/i che non lo troveranno, e per impedire il diffondersi ulteriore della precarietà e della disoccupazione tra i giovani, le donne e i settori più deboli del mercato del lavoro.
I soldi ci sono! Vanno recuperati a partire dal rispetto della tassazione progressiva dei redditi, prevista in Costituzione, da una lotta feroce alla evasione fiscale, che la Lega e chi ha governato la nostra regione non ha mai voluto, da una tassa sulle grandi ricchezze come esiste in tutti i paesi europei.
Dal bilancio regionale, sono mancati 6 miliardi di euro in questi 5 anni con il taglio della quota regionale dell’Irpef. Un regalo consistente per i redditi più alti, misero e insufficiente per lavoratori e pensionati che, di contro, sono costretti a pagare i ticket più alti a livello nazionale per visite e diagnostica.
Solo una politica rigorosa di difesa dei bisogni sociali, del lavoro e dell’ambiente può dare risposta alle gravi contraddizioni della crisi pandemica che ha messo in chiara luce i disastri di decenni di tagli alla spesa pubblica, alla sanità, all’istruzione. Il nostro impegno è perché la Costituzione antifascista sia attuata. Ci batteremo per questo.