La tempesta Vaia del 28 ottobre 2018 ce la ricordiamo tutti. Decine di milioni di alberi abbattuti dalla forza di un vento mai visto dalle nostre parti, un disastro senza precedenti. Quei tronchi erano naturalmente da rimuovere velocemente per permettere gli interventi sul territorio e per non sprecare migliaia di tonnellate di ottimo legname.
Il Governo stanziò 900.000 euro per asportare gli alberi schiantati, poi il Presidente Zaia coadiuvato dal Genio Civile di Treviso hanno deciso di utilizzare tale cifra per raccogliere le alberature lungo le rive del Piave in tutta la provincia di Treviso. Peccato che lungo le aree golenali del Piave “anche sforzandoci non siano riusciti ad individuare alcuna copertura vegetale compromessa […] e neppure alberi pericolanti in prossimità delle rive”, dice il circolo Piavenire di Legambiente. Nessun albero schiantato da rimuovere, ma centinaia di alberi sani e rigogliosi tagliati a raso ben al di là dei 10 metri della zona prevista in progetto e senza alcun rispetto delle norme di salvaguardia dei valori ambientali e anche senza nessuna informazione alla cittadinanza e neppure ai Comuni interessati all’inizio dei lavori. Centinaia di metri di sponde fluviali rasate dalle motoseghe, alberi grandi e in salute il cui mancato supporto sarà un problema anche per i campi circostanti, andando a modificare il flusso dei fontanili.
In pratica, anziché rimuovere i tronchi dalle zone alpine, magari in zone così difficili da raggiungere che i costi del recupero sarebbero stati, ovviamente, elevati ma prevedibili, sono stati tagliati alberi che con la tempesta non avevano avuto nulla a che fare, sani e forti, tagliati a raso lungo rive che già da tempo subiscono la scarsa o nulla manutenzione e l’aggressione dell’agricoltura intensiva, soprattutto dei vigneti. Beffa finale, a parere del Servizio Forestale Regionale si tratterebbe di “miglioramento forestale”, per cui non viene neppure richiesta la Valutazione di Impatto Ambientale.
Riassumendo. I tronchi schiantati da Vaia sono ancora là, nonostante la cifra stanziata dal governo. Lungo le rive del Piave sono stati tagliati, senza autorizzazione né informative, alberi sani mentre nessun intervento si è fatto per rimediare ai danni dell’espansione sconsiderata dei vigneti. Il tutto in un territorio la cui falda freatica è in fortissima sofferenza e non riesce più a mantenere attivi i fontanili della zona delle risorgive.
Certo, ci sono state proteste e ci saranno esposti, ma intanto quegli alberi non ci sono più.
Finalmente ho capito perché non erano stati rimossi i tronchi disastrati dalla tempesta! Non potrò mai più dimenticare quella desertificazione di una zona boschiva e bellissima.
Che vergogna per un’amministrazione che si vanta di rappresentare la popolazione di quelle valli.