La lista Solidarietà Ambiente e Lavoro (SAL) promossa da Rifondazione Comunista e dal PCI, sarà presente alle elezioni comunali di Padova in coalizione con la lista “Tutta nostra la città” a sostegno della candidatura a Sindaco per le prossime elezioni amministrative di Luca Lendaro.
Una scelta che facciamo in coerenza con il nostro impegno, di sempre, di unire le forze antiliberiste e anticapitaliste, in tutte le competizioni elettorali e nel campo delle lotte sociali. Una scelta che riteniamo ancora più necessaria in un contesto globale segnato dalla rottura degli equilibri naturali e di quelli politici su scala mondiale, dalla crisi climatica e dalla guerra in Ucraina.
Abbiamo fatto la scelta dell’alternativa ai blocchi di centrodestra destra e centrosinistra per far vivere una sinistra che sappia essere punto di riferimento dei ceti popolari come ha saputo fare in Francia Unione Popoulaire di Melanchon.
Non si può più stare nelle terre di mezzo e tentare di ridurre i danni.
Sono necessari cambiamenti radicali così come sono radicali le contraddizioni del tempo che viviamo, figlie di un modello sociale ed economico fondato sullo sfruttamento del lavoro e della natura ormai insostenibile, orientato in maniera ossessiva alla crescita senza qualità, al mercato e al profitto.
Per questo lavoriamo a un progetto di alternativa per la nostra città che dia risposte, vere, alla crisi ambientale e sociale che diventerà ancora più cruda e dura a causa della guerra in Ucraina. Una guerra figlia dei nazionalismi di entrambi i contendenti, nella quale siamo coinvolti contro la Costituzione e la volontà della grande maggioranza dei cittadini e che vede complici tutte le forze politiche di governo e opposizione che dominano la scena pubblica. Una guerra di cui sono paladini anche i principali sponsor di Giordani e Peghin non a caso entrambi espressione del blocco sociale che negli ultimi decenni ha dominato la città, non a caso entrambi imprenditori.
Se guardiamo ai fatti le privatizzazioni dei servizi pubblici, dell’acqua, dei trasporti, dell’energia, della gestione dei rifiuti, la vendita di importanti beni comuni, il consumo di suolo, i progetti delle grandi opere, dall’alta velocità al nuovo ospedale di Padova Est, sono stati condivisi e votati dal centrodestra e centrosinistra, perfino dalla sinistra ornamentale in tutte le sue varianti, sia dal blocco di Giordani che da quello di Peghin che insieme rappresentano, anche se apparentemente fieramente contrapposti, il partito unico del PIL.
Nella nostra proposta di alternativa mettiamo al centro i bisogni, la cura della città e delle sue cittadine e cittadini, a partire dalle realtà più fragili, sociali ed urbane, per dare risposte concrete ai diritti fondamentali come quello alla casa, ad un lavoro dignitoso e giustamente retribuito, alla salute, a una vita degna per tutte/i non soffocata dalla precarietà e dal bisogno.
Qui devono essere fatti i principali investimenti a partire dal rafforzamento del pubblico, dalla ripubblicizzazione dei servizi, dalla difesa coerente e senza sconti dell’ambiente e del territorio.
Non sono proposte che scriviamo sulla carta per una campagna elettorale, pronti a smentirci domani per un piccolo pezzo di potere.
Rivendichiamo con fierezza la nostra coerenza e il nostro impegno costante nelle istituzioni come nelle strade, nei quartieri popolari, a difesa dei ceti popolari, delle lavoratrici e dei lavoratori, le nostre pratiche mutualistiche e solidali, la lotta agli inquinamenti a cominciare dalla nostra ormai trentennale battaglia contro l’inceneritore di Camin.
Non abbiamo bisogno di andare in queste settimane nei mercati e nei quartieri popolari per farci conoscere, a piazzare la nostra mercanzia. Ancora questo inverno migliaia di cittadine/ i padovane/i hanno firmato la nostra petizione popolare contro l’aumento delle bollette e del carovita e ci hanno visto impegnati da soli e concretamente nella lotta contro il carovita, battaglia che continueremo anche in queste settimane come lista e coalizione.
Presentiamo donne e uomini che sono state/i protagoniste/i delle lotte per una città più giusta e solidale con i fatti e non con le parole, negli sportelli sociali che hanno garantito anche in questi anni di pandemia supporto legale a centinaia di persone e famiglie, nei gruppi di acquisto popolare, che nelle periferie si sono impegnati per impedire ulteriori cementificazione.
Presentiamo una lista di lavoratrici e lavoratori, provenienti da ogni parte del mondo, che conoscono, hanno conosciuto la precarietà e lo sfruttamento nel privato come nel pubblico, che conoscono la fatica di arrivare a fine mese e la necessità di battersi per un più giusto salario e i diritti fondamentali.
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