Oramai il contagio Covid ha raggiunto la quasi totalità degli ospiti dell’ex Caserma Serena. Al caos gestionale del fenomeno si è aggiunto il consueto rimpallo di responsabilità tra istituzioni ed enti; lo squallido giochetto che da una parte vede Salvini e la Lega costantemente “impegnati” a speculare ed aizzare, a scopo elettorale, gli istinti più bassi di capro espiatorio; dall’altra scambi di accuse e minacce di querela tra la Nova Facility, che gestisce la Caserma Serena, e l’ULSS; per concludere con ricette, tardive e urlate nel vuoto, da esponenti del centrosinistra, parte politica al governo e quindi nelle condizioni (non praticate) di cambiare nei fatti e non a chiacchiere le storture nella gestione dell’accoglienza ereditate dai decreti Salvini e lasciate invece inalterate.
Il primo elemento di rilievo è il fatto che in sei mesi di pandemia, le istituzioni non abbiano ragionato un secondo sull’associazione tra il virus e i centri di accoglienza di massa, sulla pericolosità di esplosione del fenomeno, a testimonianza dell’inumanità con la quale nel nostro Paese si pratica meccanicamente lo stoccaggio di masse di “numeri”, con tutta evidenza non considerati persone con i diritti naturali di vita e salute al pari di tutti.
Ci troviamo di fronte inoltre, come sottolineato dal Prof. Crisanti, ad una grave mancanza nell’isolamento dei primi casi covid, tenuti irresponsabilmente a stretto contatto con i negativi. Auspichiamo che l’inchiesta faccia chiarezza sulle responsabilità e sulle falle tra l’Ulss2 e Nova Facility.
Il sistema di accoglienza, già carente e fonte di truffe, è stato distrutto dal dl Salvini con il taglio delle risorse da destinare ai centri. Riducendo falsamente i costi si sono privilegiati i grandi centri hub dove l’ente gestore guadagna sulla quantità di persone “ospitate” e in cui è impossibile mantenere ogni forma di distanziamento. Gli interventi di Salvini, non ancora modificati dall’attuale governo, sono causa principale di pericolo per la salute pubblica. L’ex ministro dell’interno va denunciato per procurate epidemie e attentato alla salute pubblica. Chi non modifica le sue azioni ne è complice. L’accoglienza diffusasi , gestita insieme agli amministratori locali, deve tornare ad essere lo strumento per evitare speculazioni e garantire cittadini autoctoni e migranti.
Gabriele Zanella
Segretario provinciale Rifondazione Comunista Treviso
Stefano Galieni
Responsabile nazionale Immigrazione Rifondazione Comunista